palio di siena

siamo d'accordo, al mondo esistono persone intelligenti e persone stupide, interessanti e non, belle e brutte e questa potremmo definirla una classificazione oggettiva che un ipotetica giuria esterna, imparziale, astratta potrebbe stilare.

però nella vita di tutti i giorni la classificazione corretta da fare è un'altra: quella che ho di fronte è una persona alla quale frega qualcosa di me o no? che cosa me ne importa se ho di fronte un "cervellone" o una figa o un artista se poi a questa persona non gliene fotte minimamente niente di chi sono, cosa faccio, cosa penso.

è vero che se ci si imbatte in qualcosa di obbiettivamente notevole, per un attimo l'attenzione viene attrata, ma di fronte al disinteresse tutto crolla.

dopo ogni cena o incontro con amici faccio sempre il bilancio di quante persone mi hanno chiesto qualcosa di me, che lavoro faccio, che hobby ho, cosa mi piace. sempre pochissime.
quando poi mi capita di finire di fronte o a fianco di qualche oca di moglie di qualche mio amico o a qualche coglione con delirio da manager (ci sono degli esemplari terrificanti) il supplizio è doppio perchè oltre all'evidenza del disinteresse nei miei confronti (che mi fa venire tanta nostalgia del mio divano di casa) c'è lo strazio delle argomentazioni idiote scelte da queste persone le quali non riconoscendo in te una persona con la quale rapportarsi, recitano il loro copione, sempre lo stesso, incuranti delle tue reazioni.

così ormai ora lo so. quella là parla solo di domestiche che rubano, quell'altra di maestre che non sono di livello, quell'altro racconta solo barzellette, un altro parla di ristoranti, di borsa, di auto, di soldi etc etc.

così quando si arriva al ristorante mi comporto come i fantini del palio di siena, finchè non vedo dove si posizionano gli elementi peggiori non mi avvicino al tavolo.
mia moglie, il mossiere, lo sa e ride.

ma ce n'è una che davvero ammazzerei: una che parla solo degli altri. lo sai che quello ha fatto, che quella ha detto,.... capisco il dramma di una persona che si rende conto di non aver niente da dire di se e quindi preferisce raccontare la vita degli altri, ma almeno scegliesse la vita di qualcuno interessante da raccontare e non andasse a pescare proprio gli argomenti più trash. un vero supplizio anche perchè questa ci invita sempre a cena in quattro. impossibile sottrarsi.

il meglio di loro

al mattino samuele 5 anni si sveglia sempre un po' rugo. è il suo carattere. io lo adoro anche per questo, ma gestirlo è difficile. ogni piccolo contrattempo lo fa incazzare. non ci sono le calze della sampdoria, i panataloni preferiti sono a lavare? broncio.
samu mangia che dobbiamo andare all'asilo.
samu esci dalla dispensa e smettila di fare i capricci.

un disastro.

dopo mille peripezie e contrattazioni, invenzioni per motivarlo e distrarlo, arriviamo faticosamente all'asilo e lui sorridente vola dai suoi amici e comincia a giocare prima ancora che io me ne sia andato.

alessandro (quasi 2 anni), tenero patatone, al mattino si sveglia per tracannare il suo biberon verso le 6 o le 7 e poi tira dritto fino alle 10. io non lo vedo neanche. per fortuna che mentre beve il biberon lo bacio mille volte, sull'angolo della bocca che ciuccia. lui è impegnato a bere e si lascia massacrare di baci.

la sera torno alle 19 e li trovo stanchi morti.
samuele generalmente è sovraeccitato dalla giornata intensa ed è di buon umore ma appena mi vede mette in atto la più antica delle tecniche raccatta coccole che esiste. la lagna.
finto pianto (tra l'altro finge male) finto male da qualche parte del corpo (senza alcun segno logicamente). la tata che dice "è stato bravo fino ad ora". le credo.

alessandro è sfinito. mi corre incontro ridendo, brandendo l'ultimo giocattolo raccattato per terra. vuole essere preso in braccio e subito mi vuole portare a vedere tutte le cose che ha scoperto nella giornata.
lo seguo ma samu frigna. allora dopo un po' lo lascio e consolo samu. ale allora piange e si butta per terra con la fronte sul pavimento in segno di disperazione. mi volto per tirarlo su e samu rincara la dose dichiarando mali di ogni genere.

che delirio.

mirella dia da mangiare ad alessandro. tutti urlano. io mi vorrei togliere la giacca e la cravatta. sudo.

dopo un po' tutto si normalizza.

ale mangiato è come un leone domato. ha bisogno di mezz'oretta per digerire poi crolla e va a nanna. lo lasciamo circolare per la casa. samu da mangiare invece è come al mattino, rugo e disobbediente, basterebbe che mangiasse per ritrovare il buon umore, ma non mangia perchè è rugo. (tutto sua madre).
tratto, mi invento, lo distraggo, e lui stancamente comincia a mangiare.
mia moglie, affetta dalla stessa sindrome (incazzatura da fame) si alimenta silenziosamente.
finalmente mangiati e sorridenti, ci apprestiamo alle operazioni per andare a nanna. stasera tu il piccolo io il grande.
ok.
urli e strepiti del piccolo. poi una mezzoretta di mugolii nel baby controllo e nanna.
samu invece vuole la favola, gli leggo una favola dei fratelli Grimm. una volta gli ho detto: questa era proprio una cavolata. e da quel giorno lui dice: mi mette a letto papà e mi legge una cavolata.

tutto stupendo ma mi resta il ricordo meraviglioso del mese di vacanza passato con loro nel quale oltre a questo delirio mi sono goduto il meglio di loro, i loro sorrisi, i loro gichi, le loro invenzioni, le loro scoperte, le loro pause, il loro buon umore, le loro energie.
tutto questo se lo godono i loro compagni di asilo, le loro maestre, e la loro tata.

francamente mi fa un po' impressione.

ermete

E' morto Ermete, un uomo che aveva sbagliato abbastanza per non essere arrogante e che aveva sofferto abbastanza per sapere essere affettuoso.
Mi piaceva come mi guardava e la sua risata.

Ciao Hermes, abbi cura di me.