Ho appena compiuto 40 anni.
niente di strano ci mancherebbe ........ voglio dire non è poi questo momento epocale che possa meritare l'attenzione di tutto il mondo però, come vuole il più scontato dei luoghi comuni, io l'ho "sentito".
I sintomi del presagio-disagio sono stati i più classici. Voglia di comprarmi una Porsche, voglia di fare la maratona di New York, voglia di fare qualcosa di indimenticabile, voglia di dimagrire, voglia di fare un bilancio, voglia di laurearmi, voglia di cambiare lavoro, nessuna voglia di cambiare moglie, voglia di godermi i miei due bambini fino a che son piccoli.
Cazzo .... nemmeno una cosa originale.
Ha un bel sognare mia sorella che crede che io sia una persona speciale, oppure mia madre che mi dice sempre "che figlio che ho fatto" oppure mio padre che dopo aver miticamente accettato che sono tutto diverso da lui ha cullato la speranza che comunque in qualche cosa io sia particolare.
Niente di tutto ciò. Ho vissuto i quarant'anni abbracciando trionfalmente il mazzo dei luoghi comuni e danzando felice nelle mie pochezze. Che orrore.
La cosa trash è che due giorni dopo averli compiuti mi è anche venuta voglia di farmi un blog: sto diventando pure esibizionista, con tutto il carico di ingiustificato egocentrismo che tale pratica si porta dietro.
In fondo è inutile non rilevare che l'ultimo giorno dei miei primi quarant'anni (ma si, citiamo anche Marina Ripa di Meana così sprofondiamo nell'abisso dell'idiozia) è stato il martedì grasso del 2006, quasi come se in un giorno la vita avesse voluto condensare, riassumere e commentare la prima parte della mia esistenza: una enorme pagliacciata.
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