Punti di vista

Pronto buongiorno.
Buongiorno mi dica.
Senta, mi chiamo V., volevo chiedere se posso rivolgermi a lei perchè io e mia moglie abbiamo dei gravissimi problemi di coppia. 
Si, certo. Qual è la vostra situazione?
Siamo sposati ed abbiamo 2 figli e lei sta cominciando a parlare di separazione. 
Lei vorrebbe incontrarmi da solo o con sua moglie?
Saremmo interessati a venire insieme, quando può darci un appuntamento?
Ok mi faccia chiamare da sua moglie. In quell'occasione parleremo di un eventuale appuntamento.
Va bene, a presto.

Pronto buongiorno.
Buongiorno, mi dica.
Sono T. la moglie di V. volevo sapere se possiamo avere l'appuntamento che Le ha chiesto mio marito perchè come Le avrà detto abbiamo molti problemi e lui pensa di risolverli separandoci
Ah capisco ..... vi va bene Venerdì alle 17?

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Parole di padre

ci sono giorni di padre in cui ho parole di ferro che ho la sensazione forgino la materia tenera e grezza che ho la responsabilità di modellare, ci sono giorni di padre in cui ho parole di pietra che freno e non scaglio contro la materia tenera e grezza che ho la responsabilità di non rompere, ci sono giorni di padre in cui ho parole di plastica contro le quali sembra scivolare via la materia grezza che ho la responsabilità di forgiare.

ci sono giorni di padre, poi,  in cui mi viene il dubbio che non siano le parole o la loro forma o la loro consistenza a modellare, salvaguardare o forgiare i miei figli ma lo sia invece il mondo, l'universo che le mie parole, i miei gesti, i miei sgaurdi, i miei baci, i miei silenzi e i miei sbagli hanno contribuito a costruire davanti  ai loro occhi.

samuele (11) mi ha appena comunicato con serena determinazione che lascerà la sua blasonata squadra di calcio, nella quale si stava ritagliando il suo spazio, per andare a giocare col suo amico del cuore che è stato scartato ed è approdato in una squadra con minori pretese agonistiche.
alessandro (8) mi ha appena comunicato che lascerà la sua squadra di calcio (la stessa del fratello) per seguire il maestro di Karate che al 3° Daddy Camp gli ha fatto conoscere le emozioni, le meraviglie e il rigore delle arte marziali.

non so che futuro abbiano queste due decisioni di due piccoli uomini, ma sono senz'altro felice che samuele scopra, nell'ordine delle sue priorità, l'amicizia e la serenità in posizione più rilevante rispetto alla passione agonistica per il calcio (che credevo cieca e furiosa) e sono felicissimo che abbia funzionato con Alessandro l'idea (che sta alla base del Daddy Camp) di far conoscere ai nostri bambini nuove discipline e nuovi sport sotto forma di gioco e di giornata di svago, sfruttando così la loro libertà nello scegliere sull'onda dell'entusiasmo e non sotto la spinta interessata o impositiva dei genitori.

e poi mi illudo che, forse, le parole di padre, che siano di ferro, pietra o plastica alla fine abbiano fatto il loro sporco lavoro.
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un sorso di felicità

è ingiusto che a una persona normale, equilibrata, diciamo normo dotata, non sia concesso di esultare. ti nasce un figlio? non puoi fare una corsa per i corridoi dell'ospedale urlando, sembreresti pazzo. chiudi un grosso affare? non puoi saltare sulla scrivania o correre ad abbracciare un tuo collega, saresti considerato uno squilibrato. ti arriva la telefonata che aspettavi da tanto, che ti rimette al mondo dopo anni di fatica, di sacrifici ed attese? non puoi aprire la finestra e urlare a squarciagola a tutti i passanti "Ehi senta, lei, mi ascolta? ce l'ho fattaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa", ti troveresti dopo poco additato come un poverò demente. la nostra cultura prevede l'à-plomb. la felicità, quando arriva, bisogna far finta di niente, come quando si tira su il quarto asso a poker, o quando la prof scorreva lo sguardo fra i banchi per un'interrogazione a sorpresa e sceglieva il nostro vicino o quando la bottiglia si fermava puntando la nostra preferita ed era il nostro turno. dopo 46 anni di duro lavoro per adattarmi a questo, ormai sono bravissimo anch'io e in un certo senso ne apprezzo anche i vantaggi, perchè a comportarsi così la felicità diventa una medicina a lento rilascio. lei arriva di botto, tu te la metti sotto la lingua facendo finta di nulla e lei fa effetto piano piano. organizzare il 3° Daddy Camp è stato un lavoro lungo fatto di idee, pensieri, sogni, progetti, organizzazioni, contatti, aiuti, informazioni, azzardi. alla fine tanta gente, tanti sorrisi, tutto filato liscio, il sole come reglao della fortuna e la sensazione di qualcosa che cresce e può diventare ancora più grande. e poi questo sorso di felicità, nascosto sotto la lingua, che da domenica sera mi pervade lentamente e mi quieta l'anima, almeno per un po'. .. .. .. ..