l'utopia di San Furbino

Ancora pochi giorni è poi comincerà la carnevalata del Natale.
Orde di persone che si riverseranno per i negozi a fare improbabili regali a parenti ed amici anch'essi improbabili.
Orde di persone costrette a sorbirsi migliaia di spot pubblicitari con i soliti babbinatali improbabili, migliaia di code insopportabili e centinania di migliaia di addobbi natalizi che renderanno le città come un enorme parco giochi (e questa è forse la cosa più carina del Natale).
Il punto non è quello della trasformazione dell'atmosfera cittadina o televisiva, perchè - ripeto - a me piace e non è neppure nella collezione di babbinatali di mia moglie che non ho tenuto d'occhio ed ora ha preso dimensioni patologiche; il punto sta nei regali.
Eh si, perchè i regali si dividono in due grandi categorie: quelli che devi fare per forza e\o a persone delle quali ti importa poco e ppoi ci sono quelli che devi\vuoi fare alle persone che ami di più.
i primi sono un supplizio i secondi - spesso - un problema, perchè essere originali e azzeccarla non è facile.

Passato il Capodanno poi, secondo giro.
Orde di persone che si riversano nei negozi per cambiare i regali sbagliati dalle pro-zie e per farsi rodere il fegato vedendo che nei saldi, il regalo comperato per la moglie o la fidanzata costa la metà.

Praticamente impossibile non sentirsi dei fessi, vittime di questo gran galà del regalo che abbiamo fatto diventare il Natale.

Beh ma allora perchè non ci facciamo venire in mente una soluzione più intelligente?
lasciamo il Natale come festa d'amore, nella quale volersi tanto bene, ricongiungersi con i famigliari, gli amici più cari, durate il quale fare delle belle feste, magari andare pure a Messa oppure fare dei bei pranzi allargati dove invitare anche la vecchia zia che è un po' sola e rivedere il cugino che abita fuori e "se non ci vediamo a Natale non ci vediamo più". Con l'occasione ci si può anche scambiare un piccolo pensiero con la regola che non deve superare i 10€.
Poi, fatto questo, isituiamo la Festività pagana di SAN FURBINO, che si deve festeggiare il 25 Gennaio, giorno in cui ci si rivedrà per una bella cena di famiglia, con i parenti più stretti ed intimi, dopo la quale ci si scambieranno ricchi regali acquistati rigorosamente nei saldi.
Spenderemmo tutti la stessa cifra ma ci regaleremmo tutti il doppio delle cose.

Lo so smontare l'impianto consumista del Natale è un'utopia, ma all'interno di qualche famiglia - magari con un po' di sana ironia - questo potrebbe diventare un metodo intelligente per non buttare via i soldi.

8 commenti:

Stresserentola ha detto...

Mio caro Rosco sei veramente troppo avanti :-)

Anonimo ha detto...

Bellissima idea!!!!
Noi per diversi natali abbiamo fatto una cosa simpatica...
intorno all'8 dicembre ci trovavamo a pranzo e facevamo dei bigliettini con tutti i nomi della famiglia, poi ognuno ne pescava uno e la persona indicata era quella a cui si doveva fare il regalo!
Il tutto è durato per circa 5 anni, poi la famiglia si è allargata e quindi ci siamo divisi quantomeno per il pranzo e abbiamo deciso di non fare più regali se non ai bimbi!

La cosa buffa del metodo, che peraltro non aveva un budget massimo, è che di fatto le capofamiglia, ovvero le mamme dei vari nuclei familiari si ritrovavano cmq a prendere i regali per figli e marito!

E' ad ogni modo un'idea sensata!

Chiara da Udine

Sibia ha detto...

già, troppo avanti!!!
diffondo l'idea :)))

SimoSerpe ha detto...

Se può interessare, qui trovate la tradizione (ormai da qualche anno) della mia famiglia:

http://www.simoserpe.it/dblog/articolo.asp?articolo=182

Anonimo ha detto...

:-D

da molti anni ho la scatola dei regali che si riempie durante l'anno. Così a Natale devo solo fare i pacchetti.

L'idea di San Furbino, in ogni modo, mi piace assai

un abbraccione
movida69

Anonimo ha detto...

io leggo volentieri il blog di sua sorella e sono d'accordo con lei quamdo si arrabbia per le foto "rubate" (di fatto le idee le rubiamo tutti un pò - anche fux credo) e pretenda che vengano tolte, ma l'invito a scrivere vergogna (se volete bene a Fux) fatto da una persona presumibilmente colta e che conosce il potere delle parole e le usa consapevolmente per scatenare un piccolo linciaggio verbale mi ha destabilizzato e da laica dico che tutto questo furore è magari cattolico (Anatema) ma certo poco criStiano.Mariarita

FEDERICO GHIGLIONE ha detto...

@mariarita: mettere tra quello che ha fatto quella persona e quello che abbiamo fatto noi discorsi filosofici mi sembra un doppio salto mortale che non condivido. che si comporti onestamente e vedrà che le andrà tutto bene. un conto è prendere spunto, un conto è rubare le foto e usarle a scopi commerciali. che poi mi domando che cosa avrebbe inviato al cliente che avesse "ordinato" un articolo di Fux. Gli avrebbe tirato una fregatura.
In un caso così l'unica arma efficace per difendere Fux era smascherare la persona, scrivendole quello che le veniva. le altre vie erano onerose e - sono d'accordo con te - sproporzionate. io detesto le persone disoneste e i furbi e credo sia necessario che questi vengano smascherati sistematicamente. cari saluti. Rosco

Anonimo ha detto...

D'istinto avrei risposto:Io non solo disapprovo i disonesti e i furbi ma anche chi dilatando un problema -che Fux ha risolto benissimo da sola ottenendo che le foto fossero eliminate dal sito,- (Comunque capisco che il fratello intervenga,è anche una bella cosa)tramite terzi invitati a giudicare e insultare una persona di cui mi sembra di capire non sanno niente se non che ha pubblicato delle foto spacciandole per sue. Niente doppi salti, niente filosofia, solo un mio sentire che mi fa mettere i paletti alla voglia di gogna (di cui siamo circondati),ma non voglio innescare una polemica. mi sembrava giusto puntualizzare per non essere fraintesa. Prima di scriverle ho riascoltato una canzone che amo molto e che, come tutte le sue canzoni - poesie mi ha suggerito dei percorsi nella comprensione delle debolezze e delle contraddizioni umane (prima di tutte le mie- ça va sans dire) STANCES À UN CAMBRIOLEUR di GEORGES BRASSENS Cordialmente Mariarita l