fortunati un corno!

Mi chiedo: Com'è che la felicità fa due palle così?
Pare che la felicità sia stucchevole, pastosa, scontata ..... insomma fa cadere le palle. ma non il viverla, intendiamoci..... il sentirsela raccontare.
forse è per questo che quando nasce un figlio - e non si parla d'altro - tutti gli amici ti cominciano a guardare con quello sguardo che si riserva al vecchio zio che si è rincoglionito.
mi rendo conto che sorrisini, dentini, prodezze, la prima scoreggina, la volta che me l'ha fatta in mano, la pappa sulla cravatta, e quando ha gattonato, e quando ha detto mamma, nonno, papi, cacca, sono argomenti che ad una cena stufano anche i più tenaci.
vuoi mettere, che so, il racconto di una serata a sorpresa con un uomo sbagliatissimo che un'amica di mia moglie si è organizzata, per dar da mangiare alla sua ansia da donna irrisolta, oppure la cronaca della sbronza, involontaria ci mancherebbe, del mio amico scapolo che è andato alla festa di beneficienza ma poi là tutte facevano le zoccole, anche se i mariti erano a un passo (forse abbarbicati ad altre più zoccole della moglie) e lui si è lanciato e alla fine poco ci è mancato che si facesse una dentro un bagno.
dai ..... molto meglio. più frizzo. più sale.
allora visto che ospitiamo sempre noi, perchè gli amici sono tutti ancora con vite, e case, indefinite, il rituale è sempre lo stesso:
i primi discorsi, per cortesia, sono riservati a noi: gli stucchevoli e sdolcinati genitori di due figli stupendi.
"quanto hanno adesso i bimbi?" "madonna come passa il tempo" "e il piccolo va già all'asilo?" "nooooooo samuele sa già scrivere?" "guarda il cucciolo come assomiglia al papà" ............ dopo poco si sente già il ribollire delle palle sotto il tavolo.
Mia moglie poi è un'entusiasta e allora rincara la dose, racconta, elogia, e giù aneddoti, trovate geniali, prodezze, sorprese.
Si sentono i primi tonfi delle palle cadute a terra dei meno pazienti.

E che dire di me? volete che si dimentichi di elogiarmi (amore mio, non smettere ti prego, ti prendo solo un po' in giro sennò non leggono più il mio blog) e allora via ad elencare di quando ho fatto quello, quell'altro, e quel giorno che, non ci si crede, ma proprio io ho risolto tutto facendo da solo questo atto eroico da super padre. Tutto troppo bello, tutto troppo facile tanto da risultar noioso.
Ed ecco l'immancabile commento:
"Come come come scusa? tuo marito ha tenuto i figli un week end da solo mentre tu andavi ad un congresso! Non ci credo, è un extraterrestre, non esiste, non può essere, pensa che lui (indicando il marito a fianco che no la caga) non ha mai cambiato un pannolino. Guarda credetemi voi due siete proprio fortunati".
A me sta cosa mi fa incavolare.
Quest'idea che una coppia funzioni solo se si è fortunati mi sembra il più grande fraintendimento dei matrimoni d'oggi. Sarà colpa delle telenovelas, del '68, che ne so, fattostà che se si smettesse di credere di poter stare insieme senza farsi un c*** così, molte meno coppie naufragherebbero.
Allora quando sento qualcuno che dice di noi, "troppo facile parlare per voi che siete così fortunati" sorrido ma dentro di me penso al lavoro che c'è sotto e a quanto lontano sia il mio mondo da chi vive di serate, aperitivi, avventure.

E' già un miracolo che si riesca a passare insieme una bella serata.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo post capita proprio al momento giusto! E' normale insomma, cioè, a volte mi chiedo se sia normale che per essere felici si debba sgoabbare tanto, bisogna rompersi le scatole a vicenda per migliorarsi, stimolarsi a fare qualcosa di nuovo, ma anche venirsi incontro nelle diverse esigenze, è più impegnativo del lavoro. Per questo a volte mi ritorvo a pensare "ma ne vale la pena?" perchè mi sembra di essere l'unica che sgobba. Poi incontri un'amica di tua suocera e ti fa un sacco di complimenti perchè sei FORTUNATA ad avere un marito che quando inizia a piovere capisce di dover ritirare il bucato steso. E la guardi come fosse un extra terrestre e pensi che la sua vita dev'essere molto triste e quindi sgobbare ne vale proprio la pena.
Forse i film con i loro "E vissero felici e contenti" ci hanno rovinati, convincendoci che la felicità c'è e basta, non bisogna lavorare per costruirla e forse per questo troppe coppie gettano la spugna alle prime difficoltà.

Devo aver fatto un casino con questo commento, ma lo pubblico così com'è venuto...ti ho detto che il post è arrivato in un momento particolare. :-)

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo con te! A me è appena nata una figlia, sono tutta attenzioni per i discorsi frizzi degli altri, per non fare strisciare troppe palle...

contemporaneamente sono stufa di sentirmi dire che "certo, noi siamo tanto fortunati!" quando tino ed io ci facciamo il megaculo per sfangare la giornata e rimanere, comunque, sempre attenti l'uno dell'altra...

bellissimo post!
spero mi verrai a trovare anche a casa mia
Panzallaria

Anonimo ha detto...

Fidati che è anche un po' questione di fortuna. Ci sarà anche del lavoro sotto, ma credimi che ci sono coppie che ci lavorano un bel po' ma non riescono a trovare questo equilibrio perfetto. E sono coppie felici intendiamoci! Ma forse hanno meno atti eroici da raccontare agli amici.

Giuliana ha detto...

sono anch'io una fortunata. giulia, posso dirti una cosa? parlo solo per la mia esperienza, lungi da me il voler generalizzare: qualunque equilibrio si riesca a trovare non sarà mai perfetto. starà in piedi per un po', e poi basterà un niente per mandarlo a farsi benedire, e tu sei di nuovo punto e a capo, a lavorare. e, ovviamente, arriva il momento in cui ti dici: "ma chi me lo fa fare?", e vagheggi di nuovi lidi e nuovi aperitivi e zoccoleggiamenti e sbronze, purchè sia lontano. e dopo un attimo, o dopo una settimana, o dopo un mese, ti dici che quello che hai non puoi buttarlo via, e ricominci a lavorare. ma, almeno io, faccio ancora parecchia fatica a sentirmi fortunata e basta.

Giuliana ha detto...

p.s. Rosco, ti ho linkato. sono così rari i punti di vista dei papà :)

lemoni ha detto...

E no eh...Rosco...non ammettere di avere un gran culo ad avere una donna che ti stà accanto nonostante tutto (no dico ce l'avrai pure te l'alitosi o i piedi puzzolenti e magari quel brufolo con la puntina gialla di pus ogni tanto vero?) e soprattutto di essere riuscito ad avere ALMENO due spermini belli tosti che prima uno poi l'altro hanno dato una bella capocciata di sfondamento all'ovulo di tua moglie ed oplà eccoti 2 meravigliosi figli, non mi sembra da te!
La fortuna c'è...c'è...pure il lavoro, non c'è dubbio...ma pure fortuna, lascia stà...non è che a volte, esausti dal gran culo che ci facciamo tutti quotidianamente poi ce lo dimentichiamo?

Tua
Gra

Anonimo ha detto...

Mi piace leggere il tuo blog perchè spero di riuscire ad educare il mio neomarito a essere polivalente e attivo come te, perchè sono certa che parlerà della paternità con lo stesso incanto, perchè sono una donna con le palle, come dici essere tua moglie.
Sono d'accordo con te, ci vuole tanto lavoro, ogni giorno e io lavoro solo da 4 mesi, ma ci vuole anche tanta fortuna. Hai dimenticato la magia e lo stupore di essersi finalmente trovati dopo tante ricerche inutili (anche costellate da aperitivi e l'occasionale sbronza)?
Io no e ringrazio il cielo ogni giorno (magari anche finchè tiro un calcetto a mio marito che non piega i maglioni ma li scaraventa sulle sedie in giro...).
ciao
B.

Anonimo ha detto...

ma perchè, secondo te, sono fortunati e felici quelli che passano la loro vita tra serate, aperitivi e avventure? credo di no, fingono di esserlo perchè non hanno altro, io li vedo...rassegnati. bel post! ciao

Labelladdormentata ha detto...

Bentornato! Cominciavo a preoccuparmi!
Che dire? Sono sposata da ben 24 anni, abbiamo 3 figli oramai adolescenti, lavoriamo entrambi, se non ci fosse sotto un impegno intenso non ce l'avremmo mai fatta ad arrivare fino a qui. La fortuna è stata incontrare mio marito 30 anni fa (eravamo ancora abbastanza giovincelli, per le malelingue!), poi ci siamo rimboccati le maniche: gli spigoli da smussare erano parecchi. Però non posso dire di avere fatto fatica, l'amore che ci ha sempre sostenuto è stato una leva gigantesca (anche visto le dimensioni raggiunte dai figlioli...) E' un po' come quelli che dicono di avere fatto sacrifici per i figli. Io non ne ho fatti, tutto è stato fatto solo per l'immenso piacere di stare con loro e vederli crescere. Lo stesso con mio marito: l'immenso piacere di stargli accanto, nel bene e nel male, che puntualmente, come a tutti, è anche capitato.
OT: ho messo la seconda puntata dell'Idiot test!

Anonimo ha detto...

A Giuliana: ma cosa intendi tu per essere fortunata? Avere un marito che piega i maglioni, stira le camice, sa dividere il bucato in base al colore, sa stare un week-end da solo coi bambini senza sclerare... Oppure avere un marito che semplicemente ti ama e si impegna per essere un bravo papà, anche se non sa fare tutte queste cose? La seconda parte io la do per scontata. E' la prima che non tutti ce l'hanno, e che secondo me un pochino aiuta. No?

fux ha detto...

la fortuna aiuta... e guai se no!
la pazienza ...anche.
la psicologia ...di più.
l'amore ... non ne parliamo.

Bacini
Franci

FEDERICO GHIGLIONE ha detto...

ma buongiorno ......... ma quanta gente ... ma che bella accoglienza ....
grazie dei commenti e soprattutto grazie di avermi fatto venire l'ispirazione per il prossimo post.

hi hi hi

ps
lemoni: chi te l'ha detto dei piedi?

rosco

FEDERICO GHIGLIONE ha detto...

... sta storia che devo mettere la password per fare un commento sul MIO blog mi fa venire in mente la battuta di quel mio amico ossessionato dalle password e dai codici:
"prima o poi per trombarmi mia moglie dovrò digitare il PIN".

Anonimo ha detto...

Io noto sempre una punta di invidia in questi commenti sulla fortuna che ho, o forse è stupore per il fatto che una cosina insignificante come me sia riuscita ad avere una famiglia così bella. O forse ancora lo stupore è dovuto al fatto che l'uomo che manifesta tante e tali doti sia proprio Mignolo, a cui molte non avrebbero dato una chance perché troppo rozzo / ingenuo / poco fighetto.
Non so. So che è come danzare o pattinare: da fuori lo spettatore percepisce solo l'armonia, ma tu sai che sotto c'è un sacco di lavoro. E anche un po' di cul*, va' :-)
Saluti
Chiara

Anonimo ha detto...

"orrido ma dentro di me penso al lavoro che c'è sotto e a quanto lontano sia il mio mondo da chi vive di serate, aperitivi, avventure."

dissento.
la vera fortuna e' trovarsi.
e il se e' una funzione.
se tu non avessi tua moglie, e i tuoi figli potresti vivere di aperitvi, di avventure e di serate, saresti lo stesso. ma sarebbero diverse le cose che fai. le fai come le fai perche' vi siete trovati, perche' c'e' stata quella conocordanza di socpi che e' decidere o capire di poter essere QUALCOSA, una famiglia, un ingranaggio che si impara ad oliare, che si aggiusta ingranaggio per ingranaggio. che si lotta per conservare, come un tesoro inestimabile, e si lotta chiedendo, dando, facendo, un'alchimia da piccolo chimico, diversa negli ingredienti ogni giorno.

tartablu ha detto...

Dunque, niente aperitivi, avventure e serate, ehm, niente marito o figli/e, però mi faccio un culo da paura uguale ... con brutti risultati attualmente, mi sa che sto sbagliando qualcosa.
Sarà il periodaccio che mi fa vedere tutto nero.
:-(
Tartablu

Kwhale ha detto...

Un saluto a tutti..
Vi ringrazio per l'ospitalità.
Mi è capitato spesso di condividere le emozioni descritte da Rosco:essere considerato un fortunato "superpadre", per intenderci.
Personalmente credo sempre che un pizzico di fortuna ci voglia comunque
Non voglio qui svelare nulla di nuovo, ma ,riflettendo sui miei primi sei anni da padre, azzardo alcune riflessioni sulla mia (ma a quanto pare non solo) condizione di "padre e marito consapevole".
La prima è che, per quanto fastidioso sia ammetterlo , gli altri ci rimandano un'immagine che noi stessi abbiamo fortemente costruito. E qui le risposte che posso darmi sul perche mi sbatto tanto a fare il "superpadre" (oltre al sottointeso AMORE per tuo figlio)possono essere molte: perchè un padre non l'ho avuto, perchè perchè l'ho avuto ma non riuscivo a parlargli, perchè non ho mai fatto qualcosa di speciale nella vita... (e così via)
Insomma se mi considerano un superpadre non è solo perchè mi è naturale esserlo: è anche perchè mi sono fatto un'ottima pubblicità.
L'altra cosa che sento di aver capito è che non credo molto in questa "immagine lavorativa" della vita di coppia...della serie "stiamo insieme e siamo felici, ma lo stare insieme comporta farsi un mazzo tanto".
Questa equivalenza sforzo=felicità+armonia mi convince sempre meno.
Se amo qualcuno non è "sforzo" amarlo, non "richiede" tempo, non "intacca" i miei spazi.
E' come se uno adorasse sciare e sentisse come un sacrificio l'alzarsi alle 4 di mattina per farsi la Parma-Mantova in mezzo alla nebbia (e poi sparasi altre due ore della Brennero)...
Per i cicloamatori lo sforzo dell'affrontare la salita fa parte integrante del piacere di andare in bicicletta. Te lo immagini uno che ha appena fatto lo Stelvio che si lamenta perchè la strada era in salita?
Preferisco pensare che stò con chi amo perchè mi rende felice e che con gioia ho rinunciato (o ancora più spesso limitato) ad altre cose che mi rendono comunque felice, ma un pò meno che con la mia famiglia.
Un'ultima cosa: credo che la nostra generazione (mi sembra che si oscilli intorno alla quarantina), viva spesso un complesso di non attribuzione di ruolo da parte della generazione precedente.
Mi spiego meglio: credo che i nostri genitori, spesso, continuino a rimandaci un'immagine di "figli" piuttosto che di "nuovi padri" (o "nuove madri").
Pensano: "Ha sempre pensato a divertirsi, pochi sacrifici (e noi abbiamo sofferto la fame) si è sposato a 32 anni, gli ho tirato su il pupo e gli stiro le camicie....adesso non diventerà mica un padre (madre) come lo sono stata io? Ma dai!!!"
Ci sono coppie che si sono talmente adeguate a questo clichè dei loro genitori, che quando vengono a cena da noi ci guardano come marziani (e anche lì il mio Ego si diverte un pò)
Ecco, come vedete, mi stò ancora vendendo...portate pazienza.
Grazie

Anonimo ha detto...

Finalmente una versione interessante della realtà. Che poi resta pur sempre una realtà, ma quante persone hanno occhi (e ironia) per vederla così come è veramente?
Le palle le hai, anche se ogni tanto cadono, ma è il fatto che le tiri fuori che fa di te una persona moooolto rara!
Bentrovato.
www.caramammina.splinder.com

Anonimo ha detto...

ciao, è un pò che non scrivi, ti sei preso una pausa?

Anonimo ha detto...

Oggi, per caso, sono capitata in questo blog e incuriosita ho iniziato a leggere. Sono rimasta davvero colpita da questo papà innamorato della sua famiglia. Ti faccio i miei complimenti, perchè anche io come te penso che questa non sia fortuna, ma tutta capacità!
Spero un giorno di riuscire a costruire anche io una famiglia così bella. Complimenti.