appuntamento al buio

papiiiiiiiiiiii.
guardo l'ora..... 3.18.........
è il piccolo, a metà notte, mugugna un po', io fingo di non sentirlo.
a volte smette......... mugugna ancora un po' ... si ciuccia il ditino, si grufa la sua nanna ... e si riaddormenta.
se invece chiama, bisogna andare.
ieri sera mettendolo a letto gliel'ho detto. "amore, stanotte la nanna si fa nel tuo lettino". vado lo stesso, lui è già in ginocchio, con le braccia tese e la nanna in mano pronto a farsi portare nel lettone.
"no amore, te l'ho detto, la nan......"
non faccio tempo a finire che si getta nel lettino e urla come un'aquila. "voglio venire nel lettone, .... c'è posto ... lo so"
amore mio.
provo a coccolarlo. è nero. mi dà un paio di gomitate e si rimette a ciucciare piangendo.
sono massiccio, resisto e torno a letto. si rassegna quasi subito.
bip bip bip bip bip
guardo l'ora 7,16. mi alzo, preparo la cola, sveglio il grande, che rugna ma è caldissimo e tenero. lo porto in camaletta giù in cucina, accendo i cartoni, mi faccio la barba, faccio cola con lui, poi denti tutti e due e si esce. lo porto a scuola in moto.
il piccolo ancora dorme. mia moglie lo porta all'asilo alle 9.
lascio samu davanti al cancello, lo guardo camminare con quel casco enorme e quella cartella enorme e mi fa tenerezza vederlo andare da solo.
saluta un grande, sorride ad un amichetto, mi saluta con la mano.
stop. fine della mia dose di figli mattutina.

driiiiiiiiin. "amore, torna in tempo che io tardo".
guardo l'ora: 18,57. ho promesso a mia moglie che la sera torno a casa alle 19 così sto un po' con i cuccioli.
due scemate, ancora una telefonata, poi sulla moto di corsa. arrivo sempre alle 19,30.
dlin dlon dlin dlon. di solito sento il piccolo urlare che vuole aprirmi lui.
niente. silenzio.
apre Samu. "Ale piccolo dorme già io sto giocando con Ale grande (l'amichetto)"
mi cambio, ascolto le novità della suola di Samu, torna mia moglie, facciamo i compiti con lui e poi lo portiamo a nanna.
nel lettino vedo il piccolo, dorme da 2 ore, spaparazzato, caldo, con la boccuccia a cuore. lo bacio, lo annuso, lo ticusso un po' fino a che non si ribella.
poi bacio Samu che è un ometto e dorme subito.
stop. fine della mia dose di figli giornaliera.

chissà che giornata ha passato Alino? chissà cosa ha imparato, se ha pianto o chissà cosa l'avrà fatto ridere, chissà se all'asilo si è divertito, se ha mangiato abbastanza, se ha fatto la cacca e se ha lavato i dentini. chissà che monellate si è inventato, se ha fatto i compitini o piuttosto ha detto alla maestra "Falli tu che io mi stanco", chissà se ha detto "Culo" per farsi notare da Ale grande e da Samu, chissà se ha fatto il rumore dell'orco che assomiglia ad un rutto e tutti trasaliscono quando lo fa, chissà se si è dipinto braccia e gambe col pennarello che va via, insieme alla cuginetta sul pianerottolo, chissà se ha sbagliato pennarello e si è dipinto con quello indelebile, chissà se si è vestito da calcio appena la tata lo ha perso di vista, chissà se ha chiesto mille volte uno "zicchirino" o se ha fatto scene per vedere la cassetta di paperino, chissà se ha scalciato suo fratello per non averlo vicino nel divano o se ha lasciato aperto il freezer 3 minuti per cercare i ghiaccetti rotondi, chissà quanti lividi nuovi ha sulle gambe e quanti graffi sul musetto, chissà se gli puzzicchiavano i piedini e se aveva le unghiette nere, chissà?

non vederlo nè al mattino nè alla sera mi intristisce. mi sento in astinenza, ho bisogno del mio gregge tutto presente e tutto a portata di mano, di occhio, di orecchio, olfatto e soprattutto di coccola.

ora me ne vado a nanna. alle 3.18 ho un appuntamento.

per sempre

rieccomi. dannata alice che non ha funzionato per un secolo.

l'altra sera ho incontrato ad una cena una coppia che aspetta un bambino. erano stupendi, attoniti, inconsapevoli.
le persone che non hanno figli sembrano piccole. piccole nel senso che si usava quando eravamo piccoli. sembrano teneri, inesperti, ancora acerbi, con quell'aria spaurita di chi non sa se è sull'orlo del baratro o dell'infinito.
ho detto loro che li aspetta il periodo più bello della loro vita e li ho trovati sorpresi.
mi hanno detto: finalmente uno che ci dice qualcosa di carino, qualcosa di positivo, qualcosa di speranzoso. dicono tutti "vedrete", "la festa è finita", "ora saranno cavoli vostri".
che idiozia.
ricordo il giorno che è nato mio figlio samuele, ero felice. non me ne importava più niente del mondo. avevo lui in braccio nella saletta dove si fa il bagno e mi sentivo in contatto con l'infinito. ricordo di avergli sussurrato nell'orecchio "ciao amore mio, finalmente sei arrivato" ed in quel momento mi è squillato il cellulare; era mio padre che in vita sua non mi ha mai chiamato al mattino alle 8.15, ma quel giorno l'ha fatto.
"dove sei?".
"sono qui e ho samuele in braccio".
ricordo perfettamente di aver pensato che da quel giorno non sarei più stato lo stesso. ricordo perfettamente di essermi sentito in contatto con l'aldilà, ricordo perfettamente di avergli detto "tu vedi ancora gli angeli, vero?", ricordo perfettamente che qualcuno mi chiese com'era avere un figlio ed io gli dissi: "e' come il primo amore, però sai che sarà per sempre". ricordo che sapevo che avrei imparato subito a toccarlo conoscerlo, a capirlo. ricordo perfettamente che lo annusavo e sapevo che sarei stato un posto sicuro per lui.

stasera, dopo una giornata durissima di lavoro, dove la mia grinta e la mia forza sono state bersagliate da invidie, aggressività, incomprensioni e miserie, sono tornato a casa, ho preso i miei figli in braccio e li ho portati in camera.
poi mettendoli a letto, li ho annusati, abbracciati, morsicati, accarezzati e ho pensato che ora sono loro .... ad essere un posto sicuro per me.